Carrello (0)
Prodotti: 0
Subtotale: 0,00 
Vedi Carrello Pagamento

Commenti di Giuria

© immagine di Riccardo Guasco

Ogni anno chiediamo a tutta la giuria di commentare l’esperienza vissuta. Qui trovate quelli della Giuria 2023.

Formata da stimati professionisti dell’immagine si è riunita online ed è riuscita a trovare una buona intesa, che ha permesso un confronto vivace e profondo fino ad arrivare ad ottenere una selezione di opere totalmente condivisa.

Crediamo sia importante sottolineare l’impegno e la professionalità che i giurati mettono nello svolgere il loro compito per darvi una idea di come l’esperienza possa rappresentare un momento di crescita anche per loro, sia a livello professionale che umano.

Tutti i commenti di giuria sono riportati in lingua italiana e in lingua inglese all’interno del catalogo.

Vai allo shop →

RICCARDO GUASCO

Non amo giudicare e ho sempre visto il ruolo del giurato come un compito arduo e di grande responsabilità, un faticoso privilegio e allo stesso tempo un’occasione piacevole e intensa perché ti da la possibilità di scorrere gli occhi sulle centinaia di opere che rappresentano uno spaccato del mondo dell’illustrazione italiana e dare inevitabilmente una preferenza e una direzione, un consiglio silenzioso o una stroncatura purtroppo senza spiegare i propri punti di vista per ogni opera.
Per ogni illustrazione mi sarebbe piaciuto sedermi ad un tavolino di un bar e scambiare due parole con chi l’ha fatta, per dare davvero un parere seppur breve. Credo però che a tutti avrei detto, prima di poggiare i fogli sul tavolo e dare una sorsata al caffè, di cercare di essere più istintivi, preparati, passionali, emozionali e di mettere dentro alle proprie opere oltre al cliente, al brief, ai software, ai target, ai social, anche un po’ di loro stessi.

ELISABETTA CAVALLONE

Ho iniziato a votare le illustrazioni seguendo l’ordine in cui erano proposte e da subito mi è sorto il dubbio di non essere sufficientemente esperta per poter dare un giudizio su tutte le categorie, soprattutto quelle lontane dalla mia esperienza diretta di lavoro sull’illustrazione per ragazzi e per la scuola.
E in effetti non è stato facile. Dopo una prima fase di votazione veloce e anche un po’ istintiva sono tornata su molte opere per rivalutarle e confrontarle in modo da dare maggiore coerenza all’insieme dei miei voti. È difficile in occasioni come questa abbandonare il proprio occhio professionale specifico per entrare in altri campi dell’illustrazione e valutarli in modo equanime. Nel complesso è stata un’esperienza molto interessante e arricchente, un confronto più ampio con il mondo meraviglioso e suggestivo dell’illustrazione e della grafica.

GLAUCO GUARDIGLI

Amo il fumetto. Lo ammetto fin da subito, quasi a volermi giustificare. Qualcuno lo ha definito “arte sequenziale” e a ben vedere, nel mio lavoro, le immagini acquistano senso e identità solo se seguite e/o precedute da altre immagini.
Se presto attenzione a una singola vignetta, è spesso perché non si lega come penso dovrebbe alla precedente e/o alla successiva. Perché la narrazione è sfilacciata. O per quell’errore di anatomia che stride con il realismo fotografico del resto della tavola. Quando mi fu proposto di far parte della giuria, era questa la mia preoccupazione e mi chiedevo se sarei stato in grado, meglio, se possedessi gli strumenti atti a giudicare la creatività di artisti che affida- no il proprio messaggio alla singola illustrazione. Mosso dal proposito di poter dare comunque il mio contributo almeno per la categoria Fumetto, ambito nel quale potrei vantare specifiche competenze – non fosse altro per una lunga frequentazione –, se alla fine sono riuscito a districarmi non senza tentennamenti nella giungla di immagini e colori delle altre sezioni, è stato solo grazie alla professionalità e alla perizia di organizzazione, colleghi e Presidente di Giuria. Pur frastornato dalla complessa varietà di stili, tonalità e sfumature dell’offerta, sono certo di aver imparato qualcosa di nuovo. Ed è molto più di quanto non chieda nell’imbarcarmi in nuove imprese.

GAIL GAYNIN

Sono stata onorata di essere stata invitata a far parte della giuria di AI. Avendo lavorato come agente di illustrazione per molti anni, penso di avere un’idea chiara di ciò che serve per essere un vincitore in una competizione con giuria composta da colleghi altrettanto esperti, ma con una tale mole di arte da giudicare, alla fine molto si riduce a quello che tutti sperimentiamo come il «fattore WOW».
Quali immagini ti colpiscono tanto da farti dire “Wow»? Ciò che mi ha sorpreso del processo di giuria è stato quanto tutti i giurati si sentissero sincronizzati con il lavoro presentato. Prima abbiamo votato in modo indipendente e poi abbiamo rivisto le nostre scelte come gruppo. Prevedevo un incontro in cui le decisioni finali sarebbero state difficili, provenendo i giurati da esperienze diverse. In realtà le cose sono andate diversa- mente e tutti nel gruppo hanno risposto in modo abbastanza simile, manifestando un giudizio unanime sui vincitori. Personalmente ero in ansia per come avrei potuto gestire il compito assegnatomi, dato che ero l’unico membro del gruppo che non parlava italiano. Anna Rossi dell’associazione AI mi ha fatto sentire a mio agio in ogni fase del processo fornendomi una meravigliosa guida di lingua inglese per l’intero processo di valutazione online, Valeria Frustaci, e un traduttore molto paziente, Paolo Rui, per l’evento vero e proprio. Sono grato ad Anna, Valeria e Paolo per tutto l’aiuto che hanno fornito.

GUIDO ORLANDI

Partecipare alla selezione delle opere candidate all’Annual AI 2023 è stato prima di tutto un onore, un’esperienza formativa unica e, non lo nascondo, anche una certa fatica.
Moltissime le opere e così tanto il talento, come ordinare le immagini in graduatoria? Ho scelto di darmi parametri precisi per ciascuna categoria, un metodo para scientifico che mi ha agevolato ma non ha risolto completamente e il sentimento ha preteso, giustamente, di dire la propria. Alla selezione finale le mie valutazioni erano generalmente in linea con le valutazioni degli altri giudici e la cosa mi ha rincuorato, mai avrei voluto fare torto a chicchessia. Ridurre a tre premiati per categoria , è stato possibile solo grazie ai lunghi confronti e ringrazio per questo tutti gli altri giudici. Quella che abbiamo fatto, come commissione, è stata la nostra scelta migliore, molti gli esclusi con grande sofferenza di tutti, perciò il mio grazie a quanti hanno partecipato per il piacere che mi hanno regalato con il loro lavoro.

GIANNI MAIMERI

Certamente la mia esperienza come giurato per la premiazione del concorso… è stata una ottima opportunità per conoscere e approfondire la tematica di opere artistiche destinate prevalentemente alla comunicazione.
Infatti nel corso del tempo mi è capitato numerose volte di partecipare a giurie per premi di pittura ma mai per un premio, tra l’altro molto prestigioso e importante, di opere create appositamente nell’ambito della illustrazione. Il lavoro si è rivelato più impegnativo di quanto pensassi sia per l’elevato numero di opere da visionare e valutare, sia per la specificità delle diverse categorie. Fortunatamente, nella fase finale della selezione, la competenza e l’esperienza degli altri giurati mi hanno permesso di maturare scelte più consapevoli e informate rispetto al mio iniziale approccio prevalentemente estetico e artistico nelle valutazioni. Penso che il risultato del lavoro di equipe abbia determinato, considerando i diversi aspetti soggettivi delle valutazioni, un giudizio complessivo equilibrato che ha valorizzato tutti gli elementi relativi alla qualità, alla finalità e alla efficacia delle opere selezionate pur tenendo presente bellezza e valore artistico.

MATTEO RIVA

La giuria è stata per me un’occasione per conoscere di più gli illustratori italiani e mi ha dato modo di vedere da vicino i pregi e i difetti di questa affascinante comunità di disegnatori.
Personalmente ho trovato diversi esempi eccellenti dal punto di vista del linguaggio, soprattutto nei casi in cui vi è un superamento di un certo «accademismo». Queste proposte mi hanno perlopiù colpito per la vivacità cromatica, ibridando strutture astratte e figurative, certamente sperimentali da un certo punto di vista. Rappresentano forse meglio – questo lo dico come uno che di mestiere fa l’art director – la complessità di certi temi che le pubblicazioni di oggi devono affrontare. Basterebbe pensare ai soggetti che in qualunque modo coinvolgono il mondo digitale, dalla sharing economy all’intelligenza artificiale. La sfida dell’illustrazione contemporanea forse è proprio quella di provare a evolvere il proprio linguaggio al servizio di una realtà sempre più complessa, anche battendo con le idee quell’intelligenza artificiale che di recente si è messa anche a disegnare.

GIORDANO CURRERI

Partecipare a queste giurie è sempre molto formativo, la possibilità di vedere così tanti lavori insieme dà un’idea precisa dello stato di salute dell’illustrazione italiana.
In linea di massima ci sono lavori ben fatti, ben pensati e ben confezionati, si nota però un po’ di stanchezza e molta pigrizia, un po’ di allergia all’innovazione e un principio di incapacità di sperimentare. Se devo fare una diagnosi é un paziente anziano in ottima salute. Mi auguro che in futuro le prossime giurie possano giudicare un giovane scalmanato dalle pessime abitudini ma con risultati imprevedibili capaci di dare nuova linfa all’illustrazione italiana.

Archivio

Leggi i commenti della Giuria 2022 →
Leggi i comment della Giuria 2021 →
Leggi i comment della Giuria 2020 →
Leggi i comment della Giuria 2019 →