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PAOLA VASSALLI

virgolette Roma, 9 febbraio 2019. Oggi Grazia Nidasio avrebbe compiuto 88 anni. E invece Grazia se n’è andata la notte della vigilia di Natale.

Troppo presto per quanti avevano progetti da realizzare con lei, che di nuovi progetti ne aveva sempre tanti. Io avevo in progetto di andare a trovarla nella sua Certosa di Pavia. Presto, ci siamo dette. Mi mancherà per sempre non averlo fatto, come mi mancherà lei, la Signora del fumetto italiano, grande illustratrice, donna concreta e generosa.

L’avevo conosciuta a Milano, insieme a Guido Scarabottolo, direi nello studio di Guido, l’Arcoquattro, nei primi anni Ottanta, quando insieme avevano fondato e si occupavano di far crescere la neonata Associazione Illustratori.

La incontravo a Bologna, alla Fiera del Libro per Ragazzi, che già nelle prime edizioni ospitava le grandi firme del fumetto italiano. In quegli anni il fumetto aveva in Fiera uno spazio importante: con Grazia c’erano Sergio Toppi, Dino Battaglia, Vinicio Berti e tanti altri. Forse la incontravo anche a Lucca, o meglio incontravo le sue creature di carta, perché Grazia la ricordo tanto impegnata e appassionata, esigente e diretta, quanto schiva e riservata.

Non frequentavo allora le pagine del Corriere dei Piccoli e non seguivo le vicende di Valentina Mela Verde e della sorella minore, la Stefi. Ma leggevo e rileggevo con mia figlia Sara le pagine di Donatella Ziliotto, magistralmente illustrate da Grazia Nidasio. In Trollina e Perla, Io, Nano, Un chilo di piume un chilo di piombo le due Signore dell’editoria italiana sembravano perfettamente in sintonia, parlavano la stessa lingua: brillante, colta, pungente.

Così saluto Grazia con le parole di Donatella ne Le bambine non le sopporto, la cui dedica recita: “A Grazia N. che dà vita ai miei fantasmi”.

Paola Vassalli – Curatrice di mostre, esperta di illustrazione per ragazzi e didattica dell’arte.